I tempi sono maturi per far partire
il processo di rinnovamento

Gianni Tomadin18/06/2014

Assoconcorsi, l’associazione con la quale collaboro attivamente da anni, in occasione di Promotion Expo ha organizzato e promosso un convegno dedicato ad alcune tra le più importanti tematiche legate al mondo delle manifestazioni a premio. Durante il convegno, oltre a essere stati illustrati i principali aspetti della normativa vigente e le difficoltà derivanti dall’attuale quadro legislativo e fiscale, sono stati anche coinvolti i presenti in sala. I diversi quesiti sollevati dagli esperti in materia di manifestazioni a premio sono stati sottoposti a votazione tramite sms con un’elevata partecipazione. È un dato positivo che indica un desiderio di cambiamento da parte degli operatori di settore.

Io credo che una delle problematiche di fondo che ha condotto il nostro paese al protrarsi di ostacoli legislativi è l’idea comune che il cambiamento in Italia non possa avvenire se non tramite vie traverse o favoritismi politici. Abbiamo confidato per anni nel fatto che le imprese italiane potessero avere successo nonostante una politica assente o mal gestita, ma alla lunga questa aspettativa si è rivelata purtroppo sbagliata. La mancanza di una valida politica, protratta nel tempo, ha presentato il proprio conto sia alle imprese sia ai cittadini italiani. E questo vale ovviamente anche nell’ambito delle manifestazioni a premio, regolate da una normativa datata e basata su presupposti non aggiornati al nuovo quadro economico. Lo stesso ministero dello Sviluppo economico, infatti, ha provato in diverse occasioni nel corso degli anni a sottoporre all’attenzione degli organi legislativi delle semplici ma efficaci semplificazioni appositamente studiate per ovviare ad alcune restrizioni che ormai non trovano equivalenti presso altri paesi europei.

In un mercato globalizzato diventa sempre più arduo convincere imprese multinazionali a investire il proprio budget promozionale anche nel nostro territorio; pensiamo a restrizioni quali per esempio l’obbligo dell’uso di un server nazionale o la limitazione della partecipazione solo a soggetti già iscritti al social network Facebook prima dell’inizio della manifestazione. Ma, ampliando il discorso, è soprattutto a livello d’immagine che si consuma il danno maggiore: quello di perpetuare la fotografia di un’Italia afflitta dall’eccessiva e obsoleta burocrazia, scoraggiando in questo modo gli investimenti sia locali sia esteri.

L’esito del convegno mi ha dato modo di credere che i tempi siano maturi per far partire il processo di rinnovamento. Prima, durante e dopo l’evento, un notevole numero di persone si sono dimostrate interessate concretamente ad avviare il tanto atteso processo di cambiamento.

*gianni@concorsiepremi.it

 

Gianni Tomadin