Educazione in scatola di montaggio opportunità che va supportata

Luca Finetto24/09/2014

Insegnare, istruire, educare non sono certo sinonimi: ognuno di questi verbi sta a indicare il compimento di azioni ben diverse, dal semplice esporre un contenuto al costruire conoscenza con metodo, ad aiutare l’essere a sviluppare tutte le sue potenzialità. Proprio l’educazione svolge il ruolo principale in virtù dei suoi contenuti etici oltre che pratici, relativi al passaggio di conoscenze e allo sviluppo di abilità. Già da tempo alcune associazioni di settore hanno compreso l’importanza di fare leva sulle scuole per educare i cittadini di domani verso comportamenti sani e consapevoli, socialmente rilevanti, sostenibili per l’ecosistema. Si tratta di associazioni rappresentative di comparti produttivi (come, per esempio, la filiera di uso, riuso e riciclo di molti materiali) oppure di grandi aziende del settore utility o di enti non profit che scelgono di promuovere stili di vita corretti, ma anche di associazioni che raggruppano produttori di eccellenze alimentari impegnate a far conoscere il ciclo di coltivazione a basso o nullo impatto ambientale.

Il fulcro è sempre costituito da un kit, ovvero una scatola o altro contenitore adeguato ad assemblare una serie di materiali, ognuno dei quali sarà funzionale non solo per costruire un percorso di conoscenza, ma anche per abilitare gli studenti a un comportamento virtuoso, consapevole e condiviso. Gli insegnanti svolgono un ruolo determinante nel produttivo utilizzo degli elementi del kit (materiali tridimensionali, ma anche dvd e altro per interagire on line). Quasi tutte le iniziative prevedono un sistema premiante in modo da stimolare la competizione fra le scuole e assegnare un riconoscimento a quelle che si sono maggiormente distinte.

Se la scuola è il luogo dove può operarsi lo scambio educativo e dove insegnanti e allievi sono i destinatari attivi del progetto, dal lato di industria e distribuzione potrebbe esserci maggiore coinvolgimento reciproco per rendere possibile una diffusione più capillare e più articolata delle iniziative (richiamando l’attenzione dei genitori per farli partecipi del progetto come, in passato, la gdo ha già fatto, abilitando i consumatori, tramite l’accumulo di punti con la normale spesa, a sopperire alle carenze delle attrezzature scolastiche).

I produttori di oggettistica promozionale, come anche le agenzie di promozione, dovrebbero dedicare maggiore attenzione al settore educativo che presenta grandi potenzialità sotto il profilo della creatività ed efficacia dei kit, prendendo l’iniziativa nel proporre soluzioni.

 

Luca Finetto

Oltre quindici anni di esperienza nel mercato promozionale, ha gestito con successo l’attività nel canale di brand come Armani, Fiorucci, Fossil, Moulinex, De’Longhi, Atala, Antinori, Breil. Oggi di Ops!, Usag, G3Ferrari, Black&Decker...