S
u Facebook e Twitter risultano essere
presenti 260 insegne non food (grandi
superfici specializzate, grandi magazzini e
catene specializzate), che rappresentano circa
30.000 punti di vendita. A dirlo è la decima
edizione dell’Osservatorio Non Food di GS1
Italy/Indicod-Ecr, l’associazione italiana non
profit che raggruppa 35.000 aziende industriali
e distributive del settore dei beni di consumo.
A dominare la scena è Facebook: il 60% circa
delle insegne è infatti presente su questo
social con una propria pagina ufficiale (+ 21%
rispetto al 2011), a cui si aggiunge un ulteriore
25% che è presente solo con pagine create da
altri utenti. Il numero medio dei fan risulta
addirittura quadruplicato nel corso di un
anno, mentre la frequenza di aggiornamento
dei contenuti aumenta
(+ 12% le insegne che
aggiornano 3-4 volte
al giorno), così come
il livello d’interazione
e coinvolgimento.
Su Twitter, che
viene analizzato
per la prima volta, le insegne presenti
sono circa il 30% del totale.
E sono diversi i fenomeni di particolare
interesse: nell’arco degli ultimi due anni le
insegne hanno pubblicato mediamente circa
850 contenuti, il 22% delle insegne aggiorna
il proprio profilo più di due volte al giorno
e il livello d’interazione, ossia le risposte.
Osservando i risultati dell’analisi si evidenziano
due aspetti su tutti: le insegne più performanti
su Facebook lo sono anche su Twitter; le insegne
più performanti sono le stesse del censimento
dell’anno scorso (nell’ordine: Ikea, Feltrinelli,
Game Stop e Benetton a pari merito).
Per quanto riguarda il futuro, a breve i
social network potrebbero diventare anche
un nuovo canale di vendita, rafforzando
ulteriormente la logica di multicanalità che
già caratterizza il settore non food.
(G. M.)
Secondo uno studio di
Gs1 Italy/Indicod-Ecr
,
sono 260 le insegne oggi presenti sui social
network, soprattutto su Facebook
Ai retailer non food
piacciono i social media
keting, ma anche su come
e in che percentuale le in-
formazioni vengano “social-
mente condivise”.
Nonostante alcuni settori
presentino dinamiche so-
cial più mature, in generale
lo scenario b2b appare ca-
ratterizzato da una scarsa
attenzione all’ambito social
e da una bassa percentuale
d’integrazione di quest’ulti-
mo con l’email marketing da
parte degli stessi creatori
del messaggio, che spesso
non inseriscono link di con-
divisione all’interno delle
proprie campagne. Questo
dato evidenzia come pro-
babilmente la maggior parte
delle aziende inizi solo ora
a considerare i social me-
dia come uno strumento di
business e si avvicini a que-
sto ambito in modo ancora
poco strutturato. Le aziende
che hanno invece attuato
campagne integrate hanno
riscontrato un’interazione
positiva dei consumatori:
analizzando, per esempio, i
tassi di apertura di newslet-
ter con o senza link di con-
divisione social nel settore
commercio/retail, emerge
che il link di condivisione of-
fre una grande potenzialità,
generando un + 18% di tas-
so di apertura.
Tra i social network Facebo-
ok è l’assoluto dominatore
per quanto riguarda la con-
divisione dei messaggi, con
l’88%delle condivisioni tota-
li; Twitter fa registrare il 5%
di condivisioni e LinkedIn il
2%. Tra dem e newsletter,
sono le email di natura pub-
blicitaria a primeggiare con
più di tre quarti del totale
delle condivisioni.
Spostando invece l’asse di
analisi sui tassi di apertu-
ra (open rate) e di ctr (clic
through rate) delle diverse
tipologie di messaggio di
email marketing – newslet-
ter, dem e transazionali –
anche quest’anno le email
transazionali, ovvero quelle
di servizio personalizzato,
hanno registrato le migliori
performance con un tasso
di apertura del 63% e di
click del 10%. Le newsletter
si fanno preferire rispetto
alle dem, che comunque ri-
sultano più efficaci se invia-
te a segmenti ben profilati.
Andando a esaminare i
tassi di apertura e clic per
i diversi settori merceologi-
ci, emergono alcune best
practice da parte di aziende
come quelle dell’industria,
che hanno registrato per le
newsletter in ambito b2c un
ctr del 17%, dato notevol-
mente superiore alla media
generale.
Il 60% circa delle
insegne è presente
su Facebook con
una propria pagina
ufficiale (+21%
rispetto al 2011).
I TASSI DI APERTURA DELLE DIVERSE
TIPOLOGIE DI MESSAGGIO
63%
19%
9%
Fonte: Osservatorio Email Marketing Statistics
Transazionali
Newsletter
Dem
m
ercati &
m
arketing
SCENARI
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P
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settembre 2012