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Time out
di Pier Giorgio Cozzi
C’è dito e dito
Le notizie che ci dà la stampa non finiscono di stupirci. Questa volta prota-
gonista è il dito. In versione sacra e in quella profana. Nel primo caso il dito
– a scelta – di ciascuno di noi che voglia calzare un anello Tuum, argento e
smalto colorato, e le nobili parole della preghiera Pa-
dre Nostro o Ave Maria incise sulla fascetta: ele-
gante segno di devozione per l’eterno.
Nell’altro, il dito medio del monumento di Cat-
telan (opera site-specific di 11 metri realizzata
in marmo di Carrara), alzato nel tipico segno
scurrile americano, è diventato installazione
permanente in piazza Affari in quanto “donato”
dall’artista al Comune di Milano. Continuerà a
dividere i milanesi “solo” per i prossimi 40 anni.
Merchandising anti-casta
Manolesta con i soldi pubblici? Pronta la
satira via merchandising. “Er Batman”, la
t-shirt total black che s’ispira mordace-
mente al maggior indagato del malaffare
regionale italiano (per ora; come si sa,
le vie del Signore…), inventata e pron-
tamente immessa sul mercato da un
gruppo di giovani piacentini, accresce
il bestiario della politica nostrana ed è
acquistabile on-line. Un esempio positivo, oltre che divertente, di come in-
gegno e flessibilità possano essere messi al servizio del business “lecito”.
E non solo a quello delle spese pazze politico-amministrative con cui le
cronache ci rattristano quotidianamente. Chapeau. Magari, nel senso del…
baseball cap!
Un “gesso” technicolor
Ormai si personalizza proprio tutto. Ai tutori orto-
pedici (per il vulgo “gesso”) però non ci eravamo
ancora arrivati. Ci ha pensato adesso una giovane
americana che s’è inventata l’applicazione di una
decalcomania (small, medium, large, xlarge) con
disegni divertenti per decorare completamente
gli apparecchi gessati che immobilizzano gli arti
umani, in attesa di “felice guarigione” (così recita il
sito di Casttoo Design). Le immagini che pubbliciz-
zano questa inconsueta applicazione del tatuag-
gio sono davvero creative, possono essere a tema
oppure customized e conferiscono all’ingessatura
un’aria popartistica che soverchia brillantemente
la mania di farsi “taggare” il gesso per esibirlo a
scuola e agli amici. Geniale.
Brand tecnologici
ai primi posti
nella Best 100
C
oca-Cola, Apple e Ibm
occupano nell’ordine le prime
tre posizioni della 13ª edizione
del 100 Best Global Brands,
studio stilato ogni anno da
Interbrand analizzando tre aspetti
fondamentali: la performance
economica dei prodotti o servizi
contraddistinti dal brand; il ruolo
del brand nel processo di scelta e
di acquisto da parte della clientela;
la forza competitiva del brand,
letta come capacità di continuare
a generare margini nel tempo.
Coca-Cola consolida la propria
posizione incrementando il
valore del brand dell’8% (77,839
miliardi di dollari). Apple ha
registrato un incremento del
valore del brand del 129%,
raggiungendo un valore pari a
76,568 miliardi di dollari, grazie a
una crescita nell’ultimo anno sia
nei mercati evoluti sia in quelli
emergenti. Ibm continua la propria
evoluzione portando il proprio
brand a un valore di 75,532
miliardi di dollari (+ 8% rispetto
all’anno precedente). Google
ha registrato una crescita del
valore del brand del 26% (69,726
miliardi di dollari), superando
Microsoft (57,853 miliardi di
dollari), che scende al 5° posto.
Per quanto riguarda le
performance, la migliore è quella
già citata di Apple; seguono
Amazon (+ 46%; 18,625 miliardi
di dollari), che con l’introduzione
di Kindle Touch e Kindle Fire in
175 paesi estende le funzionalità
dell’e-reader oltre i suoi obiettivi
originari, trasformandolo in
un rivale per l’iPad, e Samsung
(+40%; 32,893 miliardi di dollari),
leader globale nel mercato degli
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SCENARI
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novembre 2012