tare ogni ospite come un Cesare,
inserendosi nel mainstream dell’e-
donismo estremo che ispirava in
quegli anni la crescita accelerata
della Strip. Nel 1966 ebbe final-
mente luogo l’inaugurazione del
nuovo complesso. Il tutto era costi-
tuito da un corpo centrale a semi-
circolare con due ali a colonnato
che ricordavano vagamente quelle
di Piazza San Pietro. Al centro cin-
que fontane e due file di cipressi: in
breve, una piccola oasi nel deserto
del Mojave. Per festeggiare l’even-
to ebbe luogo uno storico concerto
di Andy Williams, allora all’apice
della popolarità, che inaugurava
una lunga serie di show memora-
bili. Da quell’anno iniziò anche la
progressiva espansione di questo
complesso immobiliare che oggi
occupa una superficie di quasi
500.000 mq. La storia del Palace fu
caratterizzata da una serie di ec-
cessi estetici e architettonici tipici
di una eye-popping extravagance
indotta dal-
la dura lotta
per stupire e
catturare l’at-
tenzione di
un pubblico
sempre più
avido di no-
vità e sempre
più
viziato
dalla chiassosa apparizione e dal
dazzlement di nuove e sbalorditive
realtà.
Giunse così il 1992, un anno im-
portante nella storia del retail, in
quanto segnò l’inizio di un’altra
fase espansiva e innovativa dei
centri commerciali. La proprietà
del Caesars Palace, che aveva in-
tuito la tendenza in atto, inaugurò
dunque il proprio shopping mall:
The Forum Shops at Caesars. Si
trattava di un “luxury mall”, di
circa 60.000 mq, connesso al cele-
berrimo hotel-casinò e preceduto
dalla più spettacolare entrata tra
le tante della Strip. Attualmente,
essa si sviluppa secondo un disi-
nibito stile da romanità hollywoo-
diana, mentre i suoi esterni copia-
no, senza falsi pudori, i capolavori
architettonici della nostra capitale,
prima tra tutti la Fontana di Tre-
vi. L’atrio, che tanto scandalizza
i puristi e disistimatori di questo
kitsch scenografico, presenta ar-
cate e gigantesche cariatidi, una
grande vasca mosaicata e soffitti
a cassettoni. Le sue curiose scale
mobili a chiocciola conducono poi
al mall, il tutto nell’ambito di un
eclettismo citazionista senza freni.
Il Forum, che fu inizialmente pro-
gettato come un’estensione della
struttura alberghiera, nel tempo
acquisì tuttavia piena e autono-
ma rilevanza. Si rivelò infatti un
tale punto di richiamo da essere
dislocato direttamente a ridosso
della Strip. Dai 90 negozi iniziali
il numero dei tenant è quasi rad-
doppiato, forzando il mall a occu-
pare ancor maggior spazio. Oggi
conta più di 160 negozi e boutique
di alta moda appartenenti a tutte
le firme più prestigiose: da Valen-
tino a Louis Vuitton, da Versace a
Tiffany. Il tutto si sviluppa nella
specifica spettacolarità del luogo
Tutto il mall è un tentativo di mimesi della“città
eterna”riprodotta attraverso una sintesi estrema,
sempli cata e ironica, come per esempio
il tempietto“neoclassico”di Gucci.
Il riferimento più immediato alla romanità è
l’incredibile rappresentazione delle divinità romane
robotizzate, con giochi d’acqua e di luce.
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