Tecnologia prêt-à-porter

Basis
Basis

La nuova frontiera nello sviluppo e produzione in massa di accessori per uso personale ha un nome ben preciso: “wearable technologies”, tecnologie indossabili. Lo spettro di applicazioni offerto da macchine fotografiche miniaturizzate e sensori di attività fisica di lunga autonomia, agganciati ai nostri indumenti e facilmente ricaricabili, è assai ampio e si estende dal lifelogging (ossia “fare il diario della propria vita”) al monitoraggio della propria salute. Di quest’ultimo impiego offre un saggio Basis, bel bracciale elettronico dotato di display a cristalli liquidi, realizzato in poliuretano e acciaio inox: esso è in grado di misurare 24 ore su 24 parametri vitali quali la frequenza cardiaca basale, l’attività motoria e gli intervalli di sonno, oltre alla sudorazione, la temperatura cutanea e le calorie bruciate. Mediante connettore usb i dati vengono poi trasferiti su pc, smartphone oppure iPad, dove vengono organizzati automaticamente e visualizzati sull’apposita interfaccia utente. L’utilizzatore può così monitorare un gran numero di variazioni nel suo equilibrio organico. Basis elabora inoltre suggerimenti ad hoc per inserire nella quotidianità di chi ne fa uso quel tanto di moto che basta per condurre un’esistenza più sana.

L’asso nella manica o, più precisamente, nel polso del braccialetto Up, prodotto da Jawbone e distribuito da Audiogamma, consiste invece nella sua versatilità. Pur ospitando al suo interno sofisticate tecnologie, Up ha infatti un aspetto assai discreto e trendy, personalizzabile in accattivanti colori. In esso ritroviamo diverse tra le funzioni sopra descritte, oltre a originalissime risorse quali per esempio il monitoraggio delle proprie abitudini nutrizionali. Quest’ultimo è reso possibile dall’uso combinato con l’applicazione dedicata per smartphone o tablet, che contempla persino uno scanner per codici a barre in grado di acquisire informazioni presenti sulle confezioni degli alimenti.

L’ex ceo di Apple John Sculley ha saputo conferire al rilevatore di attività fisica Shine di Misfit Wearables (azienda di cui Sculley è cofondatore) un fascino minimalistico non dissimile da quello che contraddistingue gli iconici prodotti del brand di Cupertino. Questo disco solidissimo, fatto in alluminio per aerei e impermeabile all’acqua, risulta assai versatile grazie alla purezza delle sue linee e alle dimensioni contenute che lo rendono adatto a qualsiasi tipo di look. Basta però dargli un colpetto perché esso sfoggi un look più grintoso e futuribile, illuminandosi della luce emessa dagli indicatori led che minuscoli fori lasciano filtrare all’esterno dell’involucro metallico. Uno spettacolo alla vista del quale vengono in mente fantasiosi gadget hollywoodiani quali i dischi di Tron o il magnete di Iron Man. Non meno effettistico, oltreché pratico, il modo in cui avviene la sincronizzazione tra Shine e lo smartphone: è infatti sufficiente appoggiare il disco sul display del telefonino, senza bisogno di alcun cavo o ulteriore accorgimento.

Memoto, prodotto dall’omonima azienda svedese, è invece un apparecchio fotografico di dimensioni ridottissime (36x36x9 mm) che, applicato ai vestiti mediante un fermaglio in acciaio inox, è capace di registrare l’intera esistenza di un individuo al ritmo di 2 fotogrammi al minuto, ciascuno dei quali provvisto di geotag. La gigantesca quantità di materiali prodotti viene poi archiviata nella cloud messa a disposizione con il pacchetto d’acquisto; qui le immagini vengono ordinate in sequenze mediante speciali algoritmi. Infine, grazie all’apposita applicazione è possibile passare in rassegna la cronologia dei vari momenti, visualizzare le foto più significative e addirittura rivivere sotto forma di filmati stop-motion determinati frangenti della propria vita.

Alberto Gerosa

Alberto Gerosa (Milano, 1974) è giornalista, slavista e soprattutto collezionista. Non solo di penne stilografiche e vecchi libri illustrati ma anche e soprattutto di esperienze. L’elenco di queste ultime è stato piacevolmente allungato dalle trasferte per conto di Promotion, da Barcellona ad Amsterdam passando per Disneyland alla scoperta degli arcani della fidelizzazione.