Ferrero, quando la sorpresa è la social responsibility

La sorpresa senza cioccolato. Si chiama Kinder+Sport, ma non distribuisce barrette di cioccolato, ovetti o merendine, piuttosto fa gustare un ingrediente originale, per lo più sconosciuto ai tanti che visitano Expo 2015: la corporate social responsibility. Un’espressione impegnativa, di quelle che sembrano fatte solo per le occasioni importanti, ma che in questo caso si traduce in un’esperienza immediata, così diretta da essere “a misura” di bambino. Perché Ferrero a Expo 2015 ha scelto di portare proprio quello che in tutto il mondo offre alle nuove generazioni, regalando “gioia e movimento”, ovvero “Joy of Moving”, claim del progetto che propone una nuova metodologia di educazione all’attività motoria per i ragazzi della scuola primaria, e che dentro Expo 2015 prende la forma di un sorprendente e innovativo “giardino motorio”, pensato e realizzato per stimolare lo sviluppo fisico, cognitivo e sociale dei bambini, e contribuire così a far crescere i cittadini attivi di domani. In questo spazio si trova il cuore dell’esperienza di Kinder+Sport, progetto educativo internazionale di Ferrero lanciato nel 2005 e oggi presente in 20 paesi, che ospitano attività e iniziative finalizzate a promuovere “active lifestyle”. Quegli “stili di vita attivi” che sono al centro della riflessione proposta da Expo 2015 a governi, istituzioni pubbliche e private, aziende e singoli, per contribuire da subito in consapevolezza personale a quello che le scelte di policymaking internazionale cercano di realizzare a medio e lungo termine. Ecco allora l’Energia (quella del titolo di Expo) fare appunto rima con Gioia, secondo la grande intuizione di Michele Ferrero, che negli anni ha dato forma al percorso che mette il movimento al centro del nostro stile di vita. Un movimento proteso al futuro, personale e collettivo, e che in questo spazio viene sollecitato grazie a formule divertenti e intelligenti, con macchine-gioco che riescono a coniugare l’attività fisica all’assimilazione quasi invisibile, non annunciata né spiegata, di life skill. Questo stesso “movimento” intanto nel mondo ha già raggiunto 15 milioni di ragazzi, con eventi dedicati, programmi di educazione sportiva (in 18 discipline), attrezzature tecniche alle scuole, campionati studenteschi, campus multidisciplinari per avvicinare i più piccoli allo sport. Grazie anche a una serie di installazioni multimediali sparse in tutto il sito Expo, Ferrero si offre così al mondo, con totale distacco dal prodotto, puntando piuttosto sulla comunicazione di questo “giardino delle sorprese”, animato nel semestre da un palinsesto di eventi che racconteranno le best practice di Kinder+Sport in varie parti del mondo, dalla Cina alla Francia, dall’Argentina all’Italia, fino alla penisola arabica. Perché, se la contiguità fisica dell’area Kinder+Sport con il padiglione del Kazakhstan, sede della prossima Expo “minore” nel 2017, può rientrare nel novero delle casualità, la scelta di costruire un progetto coinvolgendo i ragazzi delle scuole di Dubai e di Milano è invece una precisa scelta che guarda al 2020. Muovendo oggi il primo passo nel futuro.

Filippo de Bortoli