Timeout di giugno 2014

AuschwitzON LINE I GADGET DI AUSCHWITZ

Il sito del quotidiano La Repubblica informa i navigatori della rete che un’azienda americana annovera nel suo campionario vari gadget on line (biglietti da visita borse, portachiavi ecc.), ispirati ai lager di Auschwitz e Birkenau. Commento: il mercato (anche quello dei gadget) è confronto di domanda e offerta; questo è un fatto, e non è in discussione. Ma, come dice Carlo M. Cipolla, professore emerito di Storia economica – Università di Berkeley (Usa), “quando la maggior parte di una società è stupida, allora la prevalenza del cretino diventa dominante e inguaribile”.

banana cannavaroBANANA “SOSPETTA”

Dani Alves, il terzino di colore del Barcellona cui in segno di spregio un tifoso ha lanciato una banana, prontamente sbucciata e mangiata dall’arguto calciatore, è il protagonista di due rivoluzioni: una di costume e l’altra di marketing. La prima: l’humour batte inesorabilmente la stupidità; impressionante la diffusione dei selfie di tifosi e calciatori con una banana che ha invaso i social network per esprimere solidarietà. La seconda è studiata a tavolino: secondo il quotidiano spagnolo As, infatti, Dani Alves e il suo sodale Neymar, stufi di ricevere insulti negli stadi, hanno cercato insieme a esperti dell’immagine una forma creativa per rispondere agli ignoranti. L’idea di mangiare la banana sarebbe quindi frutto non di spontaneità, ma di un’azione di marketing.

miagola2A TORINO IL CAFÉ MIAGOLA

A Torino, a fine marzo è stato inaugurato MiaGola Caffè (www.miagolacaffe.it), il primo cat café italiano che si rifà a esperienze simili di altre città europee e ai Neko giapponesi. Nel locale, specializzato in prime colazioni, apericene e cibi per vegani, i mici scambiano coccole con le persone intente a consumare, caffè, cappuccino e brioche. L’esperimento è interessante. Ma c’è un altro modo di “vivere” il caffè: il “caffè sospeso”, tradizione dei bar di Napoli. Qui, ordinando un caffè sospeso, il cliente paga due caffè: uno lo consuma, l’altro lo lascia per una persona povera. Dovessi esprimere un parere sui due modi di rapportarsi al rito del caffè, non avrei esitazioni: niente contro i gatti, ma opterei per un café dove le coccole sono rivolte ad altri mammiferi. Quelli della mia specie. Per solidarietà.

 

Pier Giorgio Cozzi