Gli Italiani cambiano le abitudini d’acquisto per superare la crisi

Redazione09/09/2013

L’Italia è ancora nel tunnel della crisi e i bilanci delle famiglie sono sotto pressione. E’ quanto emerge dai dati raccolti nel rapporto Coop 2013 “Consumi & distribuzione” redatto dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) che evidenzia dati tutt’altro che positivi: il reddito disponibile reale nell’arco di appena sei anni è sceso di oltre dieci punti percentuali, la disoccupazione è alle stelle (ha toccato il 12% nei primi mesi del 2013, ai massimi dal 1977) e sono soprattutto i più giovani sotto i 18 anni di età a rischiare l’esclusione sociale. Viviamo più a lungo (l’Italia sale in vetta alle classifiche europee perché è il Paese con il maggior allungamento della vita media), ma dobbiamo rinunciare a molti acquisti, a fare figli, a piaceri e vizi, compreso il caffè (il comparto caffè-the-cacao registra una flessione a valore procapite in 6 anni del -21%). Ne consegue che il 52% degli intervistati dichiara di cercare attivamente prodotti in sconto o promozione.

Immobili e iperconnessi

In Italia sono 29 milioni i navigatori attivi ogni mese e 23 di loro lo fanno attraverso tablet e smarthpone (10 milioni in più rispetto al 2012 ne hanno in tasca uno nuovo). Nasce così la figura del consumatore-internauta: dalla lista della massaia con carta e biro alla pianificazione scientifica e razionale via web e finanche all’acquisto. La piazza virtuale fa proseliti e se 21 milioni di italiani si limitano a leggere opinioni di altri consumatori (e magari a venirne comunque influenzati), più di 8 milioni partecipano attivamente alle discussioni sui consumi on line. Per 10 milioni le procedure di acquisto si sono già invertite: il prodotto si vede in negozio, ma si compra online (è il caso dell’abbigliamento che nell’on line registra un +41% o dei prodotti tecnologici +19%). Oppure nemmeno si compra, ma si baratta o si ottiene gratis: è il fenomeno in crescita della sharing economy in cui l’accesso al bene è più importante del suo possesso. Sono oltre 120 i siti in Italia che promuovono modalità di consumo condiviso e si scambia di tutto: le più tradizionali case e auto, ma anche biciclette e barche e persino beni non durevoli (vestiti, cibo) o servizi e competenze.

Scarso ottimismo per il prossimo futuro

Nonostante veniamo da anni di flessioni elevate, la ripresa dei consumi alimentari e non alimentari non ci sarà: la stima Coop per il prossimo anno è di un ulteriore -0.5% nel food e -6,1% nel non-food, su una base 2013, già in significativa contrazione. La crisi ha intaccato la mente e non solo il portafoglio degli italiani e, infatti, anche in caso di miglioramento della situazione economica ci sono indicatori di risparmio ai quali si dichiara di non voler più rinunciare: tra le varie tendenze il 25% farà più spesso a meno dell’auto, il 23 farà a meno di abiti nuovi e il 16 ridurrà le vacanze (e nell’estate appena finita sono già partiti in meno rispetto al 2012 oltre 4 milioni di persone). Se c’è un terreno su cui gli italiani non retrocedono è quello dei giochi: la spesa in scommesse, giochi e lotterie al lordo delle vincite sfiorerà i 100 miliardi di euro nel 2013 e circa 3 milioni di italiani sono a rischio ludopatia.