AGCOM: Crescita e sviluppo di internet

Redazione25/02/2014

Una corposa indagine condotta da Agcom, l’Autorità per le garanzie delle comunicazione, fa il punto sull’importanza, la diffusione e l’impiego di internet a livello mondiale e nazionale. Dallo studio emerge che, sebbene i mezzi tradizionali rivestano ancora nel nostro paese un ruolo prioritario per gli individui ai fini informativi (al primo posto, fra i mezzi utilizzati per informarsi attivamente troviamo la televisione che copre l’83% delle persone e al secondo posto i quotidiani prescelti dal 45% degli individui), internet sta assumendo progressivamente maggiore rilievo: si colloca, infatti, in terza posizione essendo utilizzato dal 42% delle persone che si interessano attivamente ai fatti di attualità, con una distanza di appena 3 punti percentuali rispetto ai quotidiani.

Volano economico

Da un punto di vista economico (nei Paesi del G-20) è stato stimato che, nel 2010, il valore economico del settore online è stato pari al 4% del Pil, e che nel 2016 supererà ampiamente il 5%; internet, in media, contribuisce per oltre il 20% della crescita annua del prodotto interno lordo di un Paese economicamente avanzato, e con riferimento all’Italia, è stato stimato che il contributo fornito da internet all’economia nel 2016, rappresenterà una quota del Pil superiore al 3%, raggiungendo un valore di almeno 59 miliardi di euro.

Per comprendere pienamente il valore strategico di internet per l’economia di un Paese, è necessario considerare anche gli effetti positivi non direttamente catturati attraverso il Pil, come ad esempio, il valore dei prodotti e i servizi acquistati attraverso canali tradizionali ma per i quali si sono cercate le informazioni in rete, dell’e-commerce B2B, dell’e-procurement della pubblica amministrazione, e della pubblicità online. Infine, occorrerebbe considerare l’incidenza della rete sulla produttività (vantaggi di tempo e di risorse), sia per il settore privato sia per la pubblica amministrazione. Sommando, pertanto, anche l’incidenza indiretta di internet, l’importanza del settore per la crescita economica (e sociale) di un Paese sarebbe ancora maggiore.

Gli effetti della rivoluzione digitale sono riconducibili principalmente all’impatto che essa ha sui principali attori economici (consumatori finali, imprese e pubblica amministrazione). Per i consumatori, che vi accedono sia da computer, sia da dispositivi mobili (in modo sempre più consistente), internet rappresenta uno strumento idoneo a soddisfare numerose esigenze: dall’acquisto di prodotti e servizi, al reperimento di notizie e informazioni, all’intrattenimento, alla formazione, fino a giungere alla condivisione, allo scambio e alla creazione di una propria dimensione sociale.

Secondo l’Autorità, per le aziende internet rappresenta, invece, uno strumento di ottimizzazione dei processi produttivi, di miglioramento delle relazioni con i consumatori e dell’efficienza degli investimenti di marketing e di quelli pubblicitari, di semplificazione delle modalità di pagamento, nonché di ampliamento degli ambiti geografici di diffusione dei propri prodotti e servizi. Tale aspetto in contesti come quello italiano, caratterizzato dalla presenza di piccole e medie imprese, risulta di grandissimo interesse.

Pubblicità online

In Europa la pubblicità online ha raggiunto, nel 2012, i 24,3 miliardi di euro, segnando un incremento dell’11,5% rispetto al 2011. Tale valore, come riportato da IAB Europe nel rapporto annuale AdEx Benchmark, ha consentito alla pubblicità online di rappresentare il secondo comparto pubblicitario in Europa, dopo quello televisivo, oltrepassando per la prima volta la quota dei ricavi relativi alla pubblicità sulle testate quotidiane cartacee.

Osservando l’andamento dei ricavi derivanti dalla raccolta pubblicitaria su internet negli ultimi quattro anni, si evidenzia una crescita progressiva in tutti i paesi considerati (ad eccezione della Spagna nell’ultimo anno). Considerando i dati relativi al 2012, tra i paesi europei, il Regno Unito rappresenta il mercato più ampio (6,6 miliardi di euro), con oltre un quarto dei ricavi continentali complessivi, seguito dalla Germania (con 4,5 miliardi di euro, il 19% delle risorse pubblicitarie online in Europa) e dalla Francia (con 2,8 miliardi, l’11% della pubblicità sul web europea). L’Italia, che incide sul totale delle entrate pubblicitarie online europee per il 6%, ha superato 1,5 miliardi di euro, quasi raddoppiando gli introiti rispetto al 2009. Secondo stime dell’Autorità, le risorse economiche della pubblicità online in Italia hanno segnato, nel 2013, un ulteriore incremento, confermando il trend positivo degli ultimi anni. Tuttavia, vale rilevare come i tassi di crescita del comparto tendano a diminuire nel tempo, attestandosi su valori sensibilmente inferiori rispetto al passato (+44% nel 2010 e +20% nel 2011)

Negli Stati Uniti, la raccolta di pubblicità online, cresciuta del 16% rispetto al 2011 e del 66% rispetto al 2009, vale 28,5 miliardi di euro (circa 4 miliardi in più rispetto ai ricavi da pubblicità online dell’intera Europa).

Pubblicità su device

I ricavi netti mondiali generati dalla raccolta pubblicitaria online diffusa attraverso device mobili hanno raggiunto, nel 2012, i 6,8 miliardi di euro, oltre due volte gli introiti conseguiti nel 2011 nel medesimo segmento. Gran parte di tale crescita è imputabile all’incremento dei ricavi di Google, che, in questo caso, rappresentano oltre la metà del settore di riferimento. Nel dettaglio, Google – che, peraltro, con Android, detiene la leadership nel mercato mondiale dei sistemi operativi per dispositivi mobili– ha conseguito, nel 2012, 3,6 miliardi di euro (oltre il triplo dei ricavi dell’anno precedente), con una quota che è passata dal 38% al 52%.

Facebook, con 366 milioni di euro, e una quota (5,3%) sensibilmente inferiore a quella detenuta da Google, è il secondo operatore. Seguono YP (Yellow Pages), che incide, similmente a Pandora, per il 3% sul totale dei ricavi netti mondiali da pubblicità online visualizzata sul mobile, e Twitter (2%).