Non è un paese per vecchi, nemmeno nei cataloghi premi

Luca Finetto05/09/2016

Detto in linguaggio demografico, quel che sta drammaticamente riducendosi in Italia è il tasso di fecondità totale. Siamo a quota 1,4 figli per coppia, mentre per mantenere almeno costante la popolazione il tasso dovrebbe essere di 2 figli per coppia. L’altra spia rossa che lampeggia per segnalare una situazione anomala è l’indice di vecchiaia, sempre più alto: ci sono ormai 157,7 anziani per ogni 100 giovani. Aumenta la speranza di vita, s’incrementa la longevità, ma non sempre cresce anche la salute con il progredire degli anni. Così ai bambini che mancano nelle culle si stanno sostituendo gli anziani. Se nella cameretta non ci sarà l’allegro letto a castello per i pargoletti che non verranno, troverà posto un arredo adeguato alla fragilità dell’anziano. Una maggiore attenzione alla demografia dovrebbe essere prestata da chi si occupa di promozioni e di tutto quel che fa di questa disciplina di comunicazione una leva irrinunciabile per sostenere i consumi. La struttura della famiglia italiana è mutata e si avvia ad altri, sempre più rapidi, cambiamenti. Se guardiamo al sistema premiante dei cataloghi si nota uno sbilanciamento verso una famiglia che, statistiche demografiche a riprova, non è composta da due adulti e due figli. Una maggiore aderenza alla realtà porterebbe a scoprire qual è l’effettiva composizione delle famiglie e, di conseguenza, si potrebbero sfruttare interi nuovi filoni di prodotti e servizi da offrire come premi. Magari più graditi delle referenze finora proposte e quasi indistinguibili, tanto si ripetono catalogo dopo catalogo. Le ragioni di apprezzamento sono due. In primo luogo si manifesterebbe chiaramente la sensibilità dell’azienda di marca o dell’insegna della distribuzione per un aspetto tanto vasto quanto poco considerato, ovvero il lato problematico delle famiglie. Nuclei sempre più alle prese con la precarietà del lavoro, le scadenze dei mutui, la gestione di anziani e il desiderio di figli prima che sia biologicamente tardi. Situazioni difficili che ci si ostina a non voler vedere, ma che connotano l’attualità nazionale. In secondo luogo, un sistema premiante che proponesse prodotti e servizi per “alleggerire” alcuni aspetti del lato problematico sarebbe veramente un vantaggio effettivo offerto ai consumatori. Rendere accessibili come premio biberon di vetro è un’opzione gradita, tanto quanto un misuratore per la glicemia, un cuscino antipiaghe da decubito e molti altri prodotti che diventano indispensabili, ma il cui costo non è sempre accessibile. Vincere voucher per pagare la babysitter, o la badante, conquistare “ai punti” un soggiorno in un kinderheim per i bambini diventano oggi il nuovo standard di soddisfazione di bisogni veri e di desideri che si devono confrontare con la realtà. Si può ancora mettere in palio una crociera? Sì certo, ma non si dovrebbero ignorare necessità la cui soluzione sarebbe sicuramente gradita da milioni di famiglie.

Luca Finetto

Oltre quindici anni di esperienza nel mercato promozionale, ha gestito con successo l’attività nel canale di brand come Armani, Fiorucci, Fossil, Moulinex, De’Longhi, Atala, Antinori, Breil. Oggi di Ops!, Usag, G3Ferrari, Black&Decker...