Parchi divertimento, un comparto in ripresa

Redazione31/03/2023
Con l’arrivo dei mesi estivi, riparte a pieno ritmo l’industria dei parchi divertimento italiani, pronta a giocare un ruolo sempre più centrale nel panorama economico italiano e nell’offerta turistica e di intrattenimento.
Il biennio pandemico, secondo i fati di Confindustria, ha bruciato oltre 250 milioni di euro di fatturato e decine di migliaia di posti di lavoro, ma il 2022 ha segnato una netta inversione di tendenza, con molte strutture tornate ai livelli del 2019. Sulla base di questo trend e in linea con la ripresa dei flussi turistici verso l’Italia, si stima che il comparto sarà destinato ad un nuovo periodo di sviluppo, superando già nel corso di questa stagione la barriera dei 20 milioni di visitatori italiani e 1,5 milioni di visitatori stranieri.
Il comparto è composto da 230 strutture tra parchi faunistici, avventura, tematici e acquatici. Nel 2019, a fronte di 450 milioni di fatturato di biglietteria, l’indotto relativo a merchandising, ristorazione e altre attività interne ai parchi è stato di 1 miliardo di euro e di 2 miliardi se si considerano le attività esterne, come hotel, attività di manutenzione e altri servizi, per un totale di oltre 60.000 addetti.
“Il settore dei parchi divertimento – ha dichiarato Luciano Pareschi, presidente Associazione Parchi Permanenti Italiani – Confindustria – è fondamentale per il turismo ed è un volano per il territorio, con il suo indotto in termini di giro d’affari e occupazione. Le aziende del comparto stanno confermando e sostenendo gli investimenti. Chiediamo al Governo una maggiore attenzione per il nostro comparto, favorendo sia i piccoli e medi imprenditori che ne costituiscono l’ossatura e possono contare solo sulle proprie forze, sia i grandi gruppi che hanno alle spalle fondi di investimento o multinazionali dell’intrattenimento”.Il settore è destinato a crescere anche nel medio periodo: nel prossimo triennio sono in previsione ulteriori progetti per 450 milioni di euro, con l’obiettivo di migliorare la competitività del comparto, allineandolo ai big player internazionali per quantità, varietà e attrattività delle proposte.
Tra le sfide all’ordine del giorno, anche quella della sostenibilità, che si è già concretizzata attraverso l’efficientamento di molte strutture e l’adozione di pratiche virtuose, a cui si sta affiancando lo sviluppo di impianti fotovoltaici per l’approvvigionamento autonomo e pulito dell’energia elettrica. Grande attenzione, inoltre, ad un consumo sempre più attento e consapevole della risorsa idrica, attraverso l’adozione di impianti di filtraggio e ricircolo ancora più performanti, abbinati allo studio di nuove tecnologie, subordinate al benestare delle istituzioni, basate sull’utilizzo delle acque dei pozzi o del mare opportunamente trattate, evitando lo spreco di acqua potabile.

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