Un’esperienza che unisce gioco fisico, digitale e collezionismo. Partita il 22 agosto”, la nuova collezione di sorprese Happy Meal di McDonald’s “Little McDonald’s” mette il brand letteralmente nelle mani dei bambini, e non solo.
La catena di ristorazione introduce una serie di miniature dei prodotti e degli elementi più iconici del fast food, con l’obiettivo di trasformare ogni Happy Meal in un momento da ricordare. Non solo un giocattolo ma un universo da costruire: vassoi, hamburger, nuggets, camioncini e persino un miniristorante, che prende vita a casa grazie anche alla scatola dell’Happy Meal che si trasforma in scenografia.
La meccanica promozionale è studiata per intercettare target trasversali. La prima settimana prevede quattro sorprese: il vassoio con nuggets, il vassoio con hamburger, il mini Happy Meal e il camioncino McDonald’s. A questi seguiranno nelle settimane successive nuove miniature: dal registratore di cassa al kiosk digitale, dal McDrive all’area gioco, fino al Golden Happy Meal. Un percorso di collezione che stimola il ritorno in store e moltiplica i momenti di contatto con il brand.
Non mancano gli elementi digitali: ogni confezione è dotata di qr code che permette di accedere a giochi e contenuti esclusivi, estendendo l’esperienza dal fisico al virtuale. Un linguaggio che parla ai bambini della generazione Alpha, sempre più abituati a esperienze ibride, ma che al tempo stesso strizza l’occhio ai ragazzi della GenZ e agli adulti, grazie al fascino universale del mondo in miniatura e a un pizzico di nostalgia.
L’iniziativa si completa con un’edizione speciale, il Super Happy Meal, che per un periodo limitato propone un kit scuola ricco di accessori: astuccio, matite rainbow, evidenziatori, righello e tag zaino, per accompagnare i più piccoli al rientro in classe, con un tocco di colore e divertimento.
Il mondo in miniatura diventa un ponte emotivo: un gioco che fa sognare i bambini, riporta i grandi alla leggerezza dell’infanzia e rinnova la magia del brand. Così l’Happy Meal si trasforma in un rito contemporaneo, dove creatività e innovazione dialogano con la memoria collettiva, generando esperienze che restano nel tempo.