Ogni programma fedeltà conosce una verità silenziosa: una parte dei clienti, prima entusiasti, a un certo punto smette di partecipare. Ma l’inattività non equivale all’indifferenza, è più spesso il frutto di abitudini che cambiano, esigenze che evolvono o semplicemente di una distrazione momentanea. È proprio qui che si gioca la sfida più interessante: non abbandonare questi consumatori “addormentati” ma riattivarli con intelligenza e creatività.
La letteratura più recente lo conferma: coinvolgere nuovamente i membri inattivi è spesso più conveniente che acquisirne di nuovi. I numeri parlano chiaro: le campagne di riconquista mirate raggiungono tassi di apertura superiori al 40% e conversioni quattro volte più alte delle promozioni standard. In questo senso, la chiave non è un altro coupon qualsiasi ma un approccio costruito su misura.
Le strade possono essere molteplici. Le offerte personalizzate di riattivazione, calibrate sul periodo di inattività, hanno il potere di stimolare un ritorno immediato. I nudge sui prodotti preferiti, basati sulle abitudini d’acquisto, funzionano come promemoria puntuali che trasformano l’attenzione in acquisto. Le sfide gamificate, sfruttano il meccanismo del gioco per trasformare un’azione ordinaria in un’esperienza divertente e memorabile. A questo si aggiunge il potere dei contenuti: ricette, suggerimenti stagionali e stories della community diventano strumenti di valore che riaccendono la rilevanza del brand nella vita quotidiana.
Anche le dinamiche di status giocano un ruolo decisivo. Nei programmi a livelli, ricordare ai clienti cosa rischiano di perdere può innescare un forte desiderio di restare. Così come celebrare i traguardi di ritorno con bonus, ringraziamenti o riconoscimenti personalizzati, per rafforzare il legame emotivo e spingere a rinnovare la partecipazione.
In ogni caso, il punto non è solo riportare i clienti a un acquisto, ma mantenerli coinvolti nel tempo. Il successo si misura sulla capacità di generare attività sostenuta, di trasformare il ritorno in fedeltà e la fedeltà in advocacy. Ed è qui che emerge la vera discriminante: non la quantità di promozioni proposte ma la qualità della relazione costruita.
Per le aziende questo significa una cosa molto chiara: la riattivazione non può essere improvvisata. Servono dati, strategie, creatività e un pensiero sistemico. Affidarsi a consulenti competenti o ad agenzie specializzate diventa fondamentale per trasformare l’inattività in un’opportunità. Perché la differenza tra un cliente che resta in silenzio e uno che torna a seguire il brand si gioca sulla capacità di ascoltare, interpretare e progettare esperienze innovative e rilevanti.
Questo articolo prende spunto da uno degli approfondimenti pubblicati sul blog di Snipp Interactive, martech company globale, specializzata in soluzioni per promozioni e loyalty. Qui il contenuto integrale: https://www.snipp.com/blog/strategies-for-cpgs-to-re-engage-dormant-loyalty-members