Onestà e correttezza alla base della reputazione

Si rischia grosso quando il trucco viene svelato. Le polemiche innescate dalle ultime due gare del Mondiale di MotoGp, protagonisti i piloti Marc Marquez e Valentino Rossi, hanno avuto un effetto deleterio sul brand Honda, la casa motociclistica per cui corre il pilota spagnolo. Pur trattandosi di una vicenda di carattere sportivo (o, meglio, antisportivo), che nulla toglie alla qualità del prodotto in sé, il giudizio negativo del pubblico italiano si è esteso all’azienda giapponese, considerata complice del fatidico “biscotto” attuato a discapito del beniamino di Tavullia. Secondo i dati pubblicati da Reputation Manager, l’istituto italiano di analisi e misurazione della reputazione online dei brand e delle figure di rilievo pubblico, l’89% dei contenuti espressi on line sul marchio Honda è negativo. Se fino a ottobre 2015 la reputazione di Honda godeva di una percezione ottima, con l’87% dei contenuti positivi, dopo la gara di Valencia il marchio è stato bersagliato da commenti avversi, accuse e proposte di boicottaggio. Sarà interessante verificare se la presa di posizione espressa dai tifosi sui principali social network comporterà in futuro un calo nelle vendite delle moto e nelle adesioni degli sponsor o se la solidità del marchio riuscirà ad assorbire l’urto delle polemiche, così come è avvenuto con Volkswagen: anche in questo caso, la scoperta di un comportamento scorretto da parte dell’azienda tedesca, accusata di aver aggirato le normative antinquinamento, ha prodotto un impatto negativo sul brand (a tre settimane dal dieselgate, l’88% dei contenuti on line relativi al marchio era negativo, sempre secondo Reputation Manager), ma anche un’alzata di scudi da parte dei suoi più accesi fan. Può trattarsi di un fuoco di paglia e magari la forza dei due storici marchi permetterà di superare la burrasca, ma viene da chiedersi se – fatti i conti  tra costi e ricavi – non conveniva navigare in acque più sicure a difesa di una solida reputazione costruita nel lungo periodo.

Christian Carosi

Laureato in legge, ha lavorato presso la redazione di Altroconsumo e si è occupato di tematiche legate ai diritti dei consumatori; ha collaborato con Il Corriere della Sera, Il Sole24Ore, Vita.