Si amplia la funzione sociale delle promozioni

Marilde Motta21/09/2022

Il precariato è una situazione in continua crescita in Europa e le conseguenze sociali, politiche ed economiche sono veramente pesanti poiché viene a mancare nelle persone la proiezione verso il futuro. Facciamo il punto sulla situazione del precariato in Italia, una condizione che avrà sempre più impatto sia sul risparmio sia sui consumi: da quelli quotidiani ed essenziali a quelli di lungo periodo che richiedono il ricorso a finanziamenti, mutui, rateizzazioni. Dunque chi sono i precari? Sono persone che hanno un lavoro temporaneo, con retribuzione mediamente bassa, con mansioni non particolarmente qualificate e nessuna certezza di trovare il successivo impiego, quindi di disporre di entrate alla fine del mese.

Rispetto alle operazioni di prezzo, le promozioni svolgono sempre più una funzione di integrazione del reddito

Il precariato non è solo la condizione dei giovani che non riescono a inserirsi stabilmente nel mondo del lavoro, è più spesso la situazione di chi è nella mezza età e si trova licenziato per le più diverse ragioni. Quanti sono in Italia i precari? Oltre 3 milioni (dati Istat), ma un calcolo preciso è difficile da fare poiché in questi ultimi anni sono state definite diverse formule di contratti di lavoro a termine che, per contro, rendono la situazione opaca. Se al novero di questi aggiungiamo 2,5 milioni di disoccupati, si superano i 5 milioni di persone la cui disponibilità di reddito è veramente esigua e incostante. Altrettanto bassi sono i trattamenti pensionistici per oltre 5 milioni di italiani (meno di 1.000 euro al mese). Non che i 5 milioni di autonomi se la passino meglio.

In Italia molte organizzazioni no profit sono attive per provvedere, attraverso forniture gratuite e assistenza, ai bisogni primari di queste persone, spesso collaborano con la grande distribuzione e mettono a disposizione prodotti della marca d’industria e private label. Fra donazioni e possibilità di acquisto. diretto, seppur limitato dal reddito incerto, queste persone possono continuare a relazionarsi con le marche del largo consumo e con il sistema distributivo, conservando una parvenza di normalità.

Guardiamo ora alla natura sociale delle promozioni e dei programmi di loyalty. Le aziende, fin dalla prima normativa in materia del 1938, devono lasciare invariati i prezzi dei prodotti che utilizzano una meccanica promozionale. Questa consente di accedere a un premio che è appunto un vero dono, pensato per ricompensare la continuità della preferenza. L’oggetto, o il servizio che costituiscono l’elargizione sono concepiti per soddisfare un bisogno, un desiderio, un’esperienza. Sulla dimensione di dono e sulla sua funzione sociale c’è carenza di approfondimenti così come sul senso di comunità che la loyalty ha saputo risvegliare. Si pensi alle raccolte punti che hanno avuto le scuole come beneficiari di forniture essenziali e hanno visto l’impegno all’unisono di tante famiglie. Le promozioni svolgono sempre più una funzione di integrazione del reddito e hanno un valore sociale, aspetti da divulgare per far capire la differenza rispetto alle operazioni di prezzo.

 

Marilde Motta

Nella comunicazione dal 1978, in costante aggiornamento e approfondimento. Ho scelto le pubbliche relazioni come professione, dedicando attenzione a promozioni e direct marketing, su cui scrivo. Amo all’unisono il silenzio, i libri e i gatti. contatti@adpersonam.eu