L’addio di un’icona della loyalty italiana, il sipario cala su Millemiglia

Il programma “Millemiglia”, un punto di riferimento nella fedeltà per i viaggiatori italiani, ha annunciato la fine del suo percorso. La decisione arriva dopo l’acquisizione, avvenuta a marzo 2024, da parte di Trenitalia, che ha rilevato il 100% della società titolare del programma. Non si tratta di una sospensione, né di un cambio di rotta strategico, ma di una conclusione definitiva.

Un comunicato ufficiale ha sancito l’epilogo, dichiarando inequivocabilmente che l’attuale edizione del programma terminerà il 31 dicembre 2025, senza alcuna proroga o nuova edizione. È stata la stessa Trenitalia a decidere la chiusura definitiva mettendo a tacere ogni ipotesi di integrazione con il loyalty Cartafreccia della stessa Trenitalia, idea che era stata inizialmente presa in considerazione ma poi abbandonata. Il tentativo di integrazione è stato un ultimo, disperato sforzo per salvare il programma. Sebbene un accordo sia stato annunciato, fonti aziendali riferiscono che in realtà la partnership non è mai realmente decollata, portando alla decisione finale di archiviare definitivamente l’esperienza.

Il mito e la storia, oltre tre decenni di fedeltà con Millemiglia

Il nome “Millemiglia” risuona profondamente nell’immaginario collettivo italiano, evocando immagini di eccellenza, velocità e innovazione. Per oltre tre decenni, la raccolta “Millemiglia” ha giocato un ruolo primario nel settore aereo italiano: i passeggeri esperti basavano le loro abitudini di viaggio sullo status e sui privilegi garantiti dai vari programmi. Questo meccanismo ha alimentato una solida customer loyalty, contribuendo a rafforzare la reputazione della compagnia che sapeva coccolare i propri clienti con upgrade, lounge esclusive e trattamenti prioritari. La decisione di Alitalia di chiamare il suo programma fedeltà “Millemiglia” non fu casuale. Il nome era già intriso di un’eredità di prestigio e di una passione tutta italiana per il viaggio e la velocità. Questa risonanza emotiva ha conferito al programma un vantaggio competitivo, ma ha anche reso il suo declino particolarmente doloroso.

Il programma era uno dei più diffusi in Italia, permettendo ai soci di accumulare punti non solo volando, ma anche attraverso una rete di partner che spaziava dalla spesa al supermercato al noleggio auto. Questa vasta rete di collaborazioni ha trasformato il programma da un semplice schema per frequent flyersin un ecosistema di fedeltà per i frequent travelers, integrando i viaggi aerei nella quotidianità dei consumatori.

La chiusura di Millemiglia non è solo la fine di un programma fedeltà, ma l’archiviazione di un’intera esperienza per milioni di soci che hanno accumulato miglia volando con Alitalia e interagendo con una vasta rete di partner.

L’eredità contesa: il valore di un brand e le implicazioni legali

La fine di Millemiglia non è stata una semplice decisione aziendale, ma il risultato di una complessa serie di eventi legali e finanziari. Il programma, gestito dalla controllata Italia Loyalty è stato coinvolto nella liquidazione della compagnia aerea madre, Alitalia. La svolta cruciale è avvenuta quando l’Unione Europea ha imposto una condizione chiara: la nuova compagnia di bandiera, Ita Airways, non avrebbe potuto acquisire il programma fedeltà come parte degli asset della vecchia Alitalia. Questa restrizione ha spezzato il legame vitale tra il programma e il suo motore principale di business: i voli. Un programma di fidelizzazione, per sua natura, è intrinsecamente legato alle operazioni dell’azienda che lo ospita. Privato di questo host il valore di Millemiglia crollò drasticamente.

La decisione di chiudere il programma in modo così definitivo, senza possibilità di trasferimento delle miglia o di conversione in voucher, sottolinea una precisa finalità organizzativa e finanziaria. Si tratta di una manovra per ripulire completamente il bilancio dal valore economico delle miglia non ancora riscattate. Questa mossa, sebbene amara per i soci storici è il capitolo finale di una storia complessa e a tratti turbolenta.

Le controversie legali hanno caratterizzato gli ultimi anni del programma. Oltre 200 soci hanno intentato una class action contro Italia Loyalty per chiedere il rimborso del valore originale delle loro miglia. La vertenza legale è nata dopo che le miglia erano state svalutate drasticamente nel 2021, passando da 2,5 centesimi a 3 millesimi. Sebbene la causa sia ancora in corso essa evidenzia le conseguenze dirette e talvolta amare che i consumatori subiscono quando un programma di fedeltà naviga in acque torbide. Questa situazione ha messo in luce la vulnerabilità dei punti fedeltà, che, pur essendo una valuta virtuale, rappresentano un valore economico reale per i consumatori.

Millemiglia, oltre la chiusura

Il fallimento dell’integrazione tra Millemiglia e Cartafreccia evidenzia una sfida cruciale: i programmi di fedeltà non sono semplici raccolte punti, ma complessi asset strategici che richiedono una profonda integrazione operativa per avere successo.

La definitiva chiusura del programma Millemiglia segna la fine di un’era per il settore del trasporto aereo italiano. È una storia complessa, segnata dal declino della sua compagnia madre, da intricate questioni legali e da un’incapacità di adattarsi al nuovo panorama competitivo. Per i milioni di soci che si sono affidati a questo programma per decenni, il momento è arrivato. È essenziale che i viaggiatori verifichino i propri saldi e pianifichino l’utilizzo dei premi ben prima delle scadenze di fine anno, per evitare di veder svanire i punti in un “epilogo che molti soci storici hanno definito amaro”.

La morte di Millemiglia non è solo la storia di un marchio che scompare, ma una case history sulle sfide della continuità aziendale e sulla necessità di un’evoluzione strategica costante. L’era della fedeltà basata unicamente sui voli è ormai finita da tempo; il futuro appartiene a programmi che offrono un valore integrato, flessibile e, soprattutto, a prova di cambiamenti radicali nel mercato.

Foto di copertina da https://www.mymiglia.com/ 

Giambattista Marzi

Dopo una carriera come manager in multinazionali, ha intrapreso il ruolo di consulente di alta direzione, sviluppando competenze strategiche nel marketing. Affianca con passione i giovani talenti in qualità di mentor, facilitando il loro ingresso nel mondo del lavoro. Esperto di loyalty, firma articoli su Promotion, approfondendo trend e best practice del settore.