Il successo di Skifidol Italian Brainrot rappresenta uno spartiacque per l’industria del licensing e per il mondo del brand marketing. Nato da contenuti generati attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale, il fenomeno ha superato i confini del digitale per diventare un caso concreto di ibridazione tra cultura virale, licensing e intrattenimento esperienziale, aprendo nuove prospettive per brand, licenziatari, retailer e parchi tematici.
“Brainrot” è un termine che definisce l’immersione ossessiva nei linguaggi e nei format dei social, specialmente tra le nuove generazioni. Nel caso di Skifidol Italian Brainrot, questo linguaggio si è trasformato in un universo narrativo popolato da personaggi digitali surreali, creati e diffusi grazie a strumenti di generative Ai. L’idea di fondo è semplice ma dirompente: contenuti nati dall’intelligenza artificiale che diventano virali, generano community e si traducono in vere e proprie proprietà commerciali. Più facile a dirsi che a farsi.
Con Skifidol Italian Brainrot il passaggio dal prompt al fenomeno è stato immediato. E altrettanto immediata è stata la trasformazione del fenomeno in un’operazione di licensing di successo. Brand internazionali di rilievo hanno generato un’ondata virale e con il vento in poppa molti licenziatari sono saltati a bordo della barca digitale – anche laddove mancavano di case history precedenti. Dynit ha portato il fenomeno nel canale retail, ingrosso e gdo puntando sul trading card game sviluppato con il supporto dell’Ai, che ha trasformato l’immaginario surreale e nonsense del Brainrot in un fenomeno globale. Un approccio phygital che ridefinisce il concetto di fidelizzazio ne, trasformando la partecipazione del consumatore in parte integrante della narrazione di marca. Il brand Skifidol, già noto per i prodotti slime e collectible, ha colto l’occasione per portare i personaggi del Brainrot dal mondo virtuale a quello fisico, creando una linea di prodotti e attivazioni live.
La recente collaborazione con MagicLand, il parco divertimenti di Roma-Valmontone, ne è la prova: per tutto settembre, il parco si è trasformato nella “casa ufficiale del Brainrot”, ospitando i personaggi in costume character e spettacoli live interattivi. Un esempio di location based entertainment (lbe) perfettamente allineato alle nuove tendenze internazionali del licensing, dove l’esperienza diretta e condivisa amplifica il valore del brand molto più di una semplice operazione di prodotto. Ciò che rende Skifidol Italian Brainrot ancora più significativo è la sua immediata popolarità internazionale.
La combinazione di adattabilità, viralizzabilità e possibilità di user generated content ha permesso al fenomeno di diffondersi oltre i confini italiani, attirando anche l’interesse di brand globali affascinati dalla sua capacità di parlare il linguaggio autentico e caotico della Gen Z. La partecipazione spontanea dei fan attraverso remix, reinterpretazioni e creazioni Ai-based ha trasformato Brainrot in un laboratorio vivente di engagement, dove l’audience contribuisce in tempo reale all’evoluzione del brand. L’intelligenza artificiale generativa non è più soltanto uno strumento creativo: è diventata un acceleratore di intellectual property (ip).
La possibilità di creare universi narrativi, personaggi e contenuti visivi in modo immediato permette ai brand di sperimentare e testare il potenziale commerciale di un concept prima ancora di produrre un singolo oggetto. In un momento in cui il mercato del licensing tradizionale in Italia mostra segnali di contrazione – con agenzie ridotte, meno investimenti in nuove property e licenziatari concentrati su marchi consolidati – l’arrivo di ip nate dall’Ai offre un inatteso elemento di rinnovamento. Queste proprietà dimostrano come l’innovazione tecnologica possa rivitalizzare il settore, stimolando anche forme di co-branding, digital collectible, esperienze lbe e iniziative capaci di coinvolgere i consumatori più giovani in modo autentico e contemporaneo.
Skifidol Italian Brainrot dimostra che anche in un mercato maturo come quello italiano, la creatività tecnologica può riaccendere l’interesse dei consumatori e degli operatori. Dalla generative Ai nascono non solo nuovi linguaggi, ma anche nuove opportunità commerciali: per i brand, un’occasione di dialogo con le nuove generazioni; per l’industria del licensing, la possibilità di riscrivere il proprio futuro.
Federica Pazzano
Collabora con Licensing Italia, azienda di riferimento per il mondo licensing e ufficio di rappresentanza in Italia di Licensing International, la principale organizzazione del settore a livello globale. Vive negli Usa, dove ha fondato la società di consulenza Daro Studio, collabora con Rai ed è attivamente coinvolta nella promozione e moderazione di eventi industry e iniziative strategiche per la crescita dei settori dell’audiovisivo, del licensing, e dell’innovazione digitale nei media.

