Hashtag e solidarietà, social al quadrato!

Hashtag e solidarietà sono ormai un binomio consolidato che funziona. Finalmente hashtag utili e costruiti per una socialità reale e fruttuosa. Per questo motivo avvierò una serie di articoli su questi temi condividendo quelli che per me sono gli hashtag con i contenuti solidali più interessanti.

Quello che mi ha colpito in questi giorni è l’hashtag lanciato da Lush, brand americano della cosmesi basata su prodotti vegetali e biologici, anticipato con una domanda “E se il tuo amore fosse illegale?”.

L’hashtag è #GayIsOk per dare un aiuto ai gruppi indipendenti che lottano per i diritti Lgbt nel mondo. Scopro che in 76 nazioni, potenzialmente 2,8 miliardi di persone, essere omosessuali è illegale e in 10 è un reato che può costare la vita. Non solo, molti paesi stanno anche facendo passi indietro come l’India che recentemente ha reso illegale l’omosessualità.

Il tema è di certo importante e Lush, come al solito, ha costruito un progetto ricco di #like per numerosi aspetti: ha creato un sapone limited edition di nome Amore e donerà tutto il ricavato della vendita (circa 250.000 dollari) ai gruppi indipendenti per i diritti Lgbt; ha lanciato le attività sui social invitando gli utenti a partecipare con un selfie insieme al sapore Amore da condividere con l’hashtag #GayIsOk oppure creando una conversazione con tweet per aiutare la divulgazione del progetto; ha spinto la registrazione alla newsletter All Out per far crescere la community di persone che discutono e promuovono il progetto; ha indetto un bando per la raccolta delle candidature da parte dei gruppi impegnati a combattere per i diritti Lgbt (quelli ritenuti più meritevoli riceveranno i fondi del Love Fund di Lush ricavati dalla vendita del sapone Love); ha creato una vetrina dedicata al sapone Love e al progetto di forte impatto; ha ingaggiato in modo eccellente, come spesso accade, il proprio personale nel diventare divulgatore del progetto.

Nello store in cui mi sono recata il sapone era sold out e malgrado ciò la venditrice mi ha spiegato il progetto con passione, orgoglio e spirito di appartenenza… e ovviamente il selfie è scattato doveroso. Like il business che crea cultura e solidarietà!

Monica Gagliardi