Migliorano le previsioni per gli investimenti media a fine 2021

Redazione07/07/2021

Sono ottimistiche e in crescita le stime degli investimenti media e della media inflation per  la chiusura del 2021: +9,2% (circa due punti percentuali in più rispetto alle stime di aprile 2021) e un fatturato che supererà gli 8,5 miliardi di euro. A dirlo è la rilevazione del Centro Studi Una – Aziende della comunicazione unite, che prevede per quest’anno, grazie alla migliorata situazione sanitaria e alla diminuzione delle restrizioni sociali, una crescita degli investimenti soprattutto nel settore del cinema (+35,3%), seguito dal digitale (+11,8%), radio (+9,3%), tv (+8,5%) e out of home advertising (+7,7%). Stime negative invece sono riservate alla stampa: si prevede infatti una diminuzione degli investimenti del 4,2% nei periodici e dello 0,4% nei quotidiani.

Nel 2021 il mercato nel complesso dovrebbe raggiungere quasi il valore del 2019. La preponderanza delle quote continua ad essere di appannaggio della tv (44%) con il digital che cresce velocemente (43%, 5 punti percentuali in più rispetto a due anni fa).

Marianna Ghirlanda, presidente Centro Studi Una.

“È con piacere che commento questi numeri – ha detto Marianna Ghirlanda, presidente Centro Studi Una – che mostrano un’accelerazione della ripresa rispetto alle previsioni precedenti. La ragione principale è probabilmente la fiducia che sta influenzando il mercato nel suo complesso a cui, nello specifico del nostro perimetro, si aggiunge l’effetto degli eventi sportivi. Siamo quindi in grado di prevedere che il mercato, se pur non raggiungerà nel 2021 i volumi di investimenti pre-crisi, si avvierà comunque verso un percorso di crescita che proseguirà anche nel 2022″.

 

La proiezione della media inflation per il 2021, realizzata in collaborazione con Una Media Hub con una metodologia che è il risultato della ponderazione del dato mensile con le percentuali di investimento mensile del totale mercato pubblicitario e che tiene conto del lavoro collegiale di tutti i centri media aderenti a Una, evidenzia invece come sia ancora critico il tema delle audience che, più dell’elemento economico, ha contribuito ad alimentare gli effetti inflattivi e deflattivi degli ultimi mesi.

 

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