Media e standard di bellezza in un’indagine di Freeda

I social network e i media hanno assunto un ruolo fondamentale nella ridefinizione del concetto di bellezza, influenzando soprattutto i più giovani, che sono esposti costantemente alle immagini e ai contenuti proposti da brand e creator. Per capire meglio ciò che sta accadendo Freeda ha interrogato la sua community globale, composta prevalentemente da donne tra i 20 e i 34 anni, sul tema della rappresentazione mediatica della bellezza e sul concetto di fashion per le nuove generazioni.

L’indagine, condotta ad aprile e maggio su un campione di 390 persone, evidenzia che c’è bisogno di colmare un gap tra la realtà vissuta percepita dalle persone e la rappresentazione mediatica da parte dei brand della moda e del beauty: circa l’80% degli intervistati non si sente infatti rappresentato dalle pubblicità di questi settori.

Per la maggior parte degli intervistati (80%) i media spesso veicolano standard di bellezza impossibili da raggiungere. Il 68% dichiara che la maggior parte delle immagini pubblicate e ripostate dai media e sui social restituiscano modelli di perfezione, che hanno un impatto negativo sull’autostima e sul benessere psicologico in generale; un dato, quest’ultimo che sale all’87% tra i più giovani (tra i 18-24 anni).

Dalla survey emerge anche che sta aumentando la consapevolezza e l’attenzione che i brand del beauty e della moda riservano ai temi dell’inclusione e della diversità. Il 52% preferisce acquistare marchi di prodotti di bellezza che trasmettono, nelle loro pubblicità, messaggi trasparenti e realistici; il 23% ritiene poi che influencer e celebrities stiano contribuendo in molti casi, grazie ai propri contenuti mirati all’inclusivity e alla diversity, a scardinare stereotipi legati al concetto di bellezza ideale, percentuale che cresce tra la Generazione Z (30%).

 

Francesca Cannella

Studi classici e manie filosofiche, approda nel mondo della comunicazione prima come copywriter e poi come giornalista. Per Promotion dal 2016 tiene gli occhi aperti sul mondo delle promozioni e sulle nuove modalità d’ingaggio dei consumatori. Se potesse vivrebbe in montagna.