Le pmi italiane sono ancora indietro rispetto ai temi della diversità, equità e inclusione

Redazione31/05/2023

Le pmi italiane hanno una visione ancora acerba della “dei” (diversità, equità, inclusione).

È quanto emerge dalla ricerca “Diversità, equità, inclusione nelle pmi italiane” che Valore D ha commissionato a Nomisma su un target di oltre 500 piccole e medie aziende per analizzare il loro approccio verso le tematiche “dei” e mappare le iniziative adottate.

Il 59% delle pmi adotta iniziative concrete a favore di diversità e inclusione, ma le dimensioni aziendali influiscono sull’approccio a questi temi: quelle di dimensioni più ridotte adottano nel 61% dei casi iniziative singole, mentre le medie tendono ad avviare con maggiore frequenza (nel 72% dei casi) percorsi strategici.

In generale le pmi hanno difficoltà a percepire i vantaggi nel lungo periodo collegati alle iniziative “dei”, considerate secondarie o non importanti dal 41% degli intervistati. Solo il 16% ha al suo interno una figura dedicata alla gestione di queste tematiche, e sono poco diffusi anche i responsabili degli aspetti di sostenibilità (35%), mentre la figura del responsabile risorse umane è presente in 1 piccola e media azienda su 2.

Nelle imprese che non hanno figure specifiche dedicate a trattare questi aspetti, la gestione è affidata alla dirigenza aziendale (titolare/imprenditore, amministratore delegato, direttore generale nel 44% dei casi), mentre per circa 1 pmi su 3 non è prevista una delega specifica. Il 72% delle pmi non ha attualmente, e non lo prevede in futuro, un budget dedicato a queste tematiche, numero che sale all’80% per quanto riguarda le piccole imprese.

Andando nel dettaglio, solo il 16% delle pmi (12% piccole e 23% medie) ne prevede uno nei prossimi 12 mesi.

Spunti di riflessione emergono anche dall’analisi dei motivi del mancato ricorso a iniziative “dei”. Se la dimensione aziendale rappresenta il primo ostacolo (citato da 1 impresa su 2), non sono da trascurare altri aspetti. Il 37% degli intervistati non ritiene di aver bisogno di simili iniziative, 3 medie imprese su 10 non individuano alcun vantaggio derivante dall’adozione di iniziative a favore della diversità, equità e inclusione, mentre il 14% delle piccole imprese non ci ha mai riflettuto.

Si evidenzia pertanto la mancanza di una visione moderna dell’inclusione e della valorizzazione delle diversità; in molti casi le azioni intraprese si limitano ai temi del welfare e della conciliazione vita privata-lavoro; restano ai margini i programmi di formazione per la costruzione di una cultura aziendale, meno di 1 azienda su 3 fa formazione sui temi “dei” o networking con altre realtà.

L’indagine condotta da Nomisma ha preso in esame anche il tema della parità di genere. Il 63% delle pmi conosce l’esistenza di una certificazione: il 21% sa di cosa si tratta, mentre il 42% ne ha solo sentito parlare. A oggi la quota di pmi che ha ottenuto la certificazione è ancora esigua (1% tra le medie imprese), ma 1 azienda su 3 potrebbe richiederla già nel prossimo anno.

Infine, il campione intervistato evidenzia una scarsa presenza femminile a livello apicale: nel 16% delle pmi non ci sono donne in queste posizioni e nel 57% delle pmi le donne in posizioni apicali sono meno del 25%.

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