non può essere un’attività conti-
nuativa, corrispondente al core bu-
siness aziendale.
La nuova legge istituisce una pre-
sunzione di sostanziale dipenden-
za quando un lavoratore di bassa
qualifica e con una retribuzione in-
feriore a 18.000 euro lavori in situa-
zione di monocommittenza, con
continuità, con una postazione fis-
sa in azienda (basta che ricorrano
due di questi requisiti perché scatti
una presunzione di simulazione di
autonomia). Inoltre, per superare il
dualismo tra protetti e non protetti,
la nuova legge ha riscritto l’articolo
18 dello Statuto dei Lavoratori per
rendere praticabile il licenziamen-
to individuale per gmo (giustificato
motivo oggettivo), consente senz’al-
tro la prima assunzione a termine
acasuale (cioè senza motivazione)
e favorisce l’apprendistato. Infine,
l’articolo 8 del dl 138/2011 lascia
alle imprese una possibilità ul-
teriore di flessibilizzazione della
disciplina del lavoro subordinato
con la contrattazione aziendale. Il
contratto aziendale può derogare,
infatti, al ccnl e anche alla legisla-
zione vigente, salvi i principi co-
stituzionali e i vincoli europei, ma
dev’essere stipulato secondo i crite-
ri maggioritari fissati da un accor-
do interconfederale, che è stato in
effetti stipulato il 28 giugno 2011.
E si arriva dunque all’accordo qua-
dro firmato da Anasfim e sindacati,
che si è posto l’obiettivo di attuare
la migrazione dal lavoro tempo-
raneo a quello subordinato senza
perdite di occupazione e applicare
un ccnl riconosciuto. La migrazio-
ne comporterebbe, a parità di retri-
buzione diretta oraria, un aumento
del costo del lavoro per le aziende
di circa il 50%, mentre grazie alle
deroghe ottenute dai sindacati a
seguito del negoziato con Anasfim,
tale incremento per il biennio
2013-2014 è stimato entro il limite
del 20%.
Giovanni Martelli
D
a oggi all’anno 2020
si verificheranno
importanti mutamenti
per quanto riguarda
l’utilizzo del materiale stampato
(pop) o del digital signage per
le attività promozionali e di
comunicazione all’interno
dei punti di vendita. A dirlo
è l’indagine 20|20 Vision di
Epson che si basa su interviste
dettagliate a 500 responsabili
marketing e marchi di aziende
produttive e rivenditori
equamente suddivisi in 5
paesi (Regno Unito, Francia,
Germania, Italia e Spagna). Tutte
le interviste (gli interpellati
non erano a conoscenza del
coinvolgimento di Epson
nel programma di ricerca)
raccolte per questo progetto
sono state completate on line
nel mese di settembre 2012
e gestite da Coleman Parkes
Research, società di ricerca
indipendente incaricata
dell’esecuzione del programma.
Vediamo in sintesi cosa succe-
derà nel nostro paese da qui al
2020, non senza aver ricordato
che su alcuni punti si registrano
differenze, anche molto consi-
stenti, tra le risposte delle
aziende italiane e quelle della
media totale delle 5 aziende
europee. La scelta di utilizzare
pop o digital signage per la
comunicazione sul punto di
vendita varia in base a una serie
di fattori. Per quanto riguarda il
pop, il fattore decisivo è il
posizionamento del materiale
stesso all’interno del punto di
vendita per il 75% delle aziende
coinvolte nell’indagine, seguito
dalla tipologia del prodotto
(70%) e dal budget disponibile
(58%); il fattore meno rilevante è
invece rappresentato dalla
Una ricerca di
Epson
traccia una mappa degli
orientamenti futuri delle aziende per il materiale
di supporto per le campagne in store
Pop e digital signage
mutazioni in corso
i
n
s
tore
REPORT
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P
m
gennaio 2013